Flat tax. I sindacati "Una presa in giro"

di redazione 12/04/2019 ECONOMIA E WELFARE
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In autunno avevamo detto che la manovra del governo gialloverde era recessiva. Purtroppo avevamo visto giusto: se non si rilanciano gli investimenti pubblici e privati crescita non ce n'è, e se non si riducono seriamente le diseguaglianze la crisi non si risolve». È la posizione molto dura del leader della Cgil, Maurizio Landini rilanciata in un'intervista a La Stampa.

«Il Def appena varato», ha continuato, «certifica il fallimento delle ricette sin qui adottate. Siamo in una situazione pericolosa e purtroppo il governo continua a fare campagna elettorale con idee sbagliate rifiutandosi di avviare un vero confronto con le forze sociali». Il leader sindacale ha spiegato di riferirsi alla flat tax «ma non solo». «La tassa piatta», ha aggiunto «è una presa in giro per chi paga le tasse in un Paese che ogni anno registra 120 miliardi di evasione fiscale e 50-60 dispersi in corruzione, con una pressione elevatissima sul lavoro dipendente e sui pensionati troppo alta».

«Poi», ha incalzato, «la nostra Costituzione dice che la tassazione deve essere progressiva». All'osservazione che si tratterebbe di una flat tax progressiva, e per il ceto medio, Landini ha risposto: «Frottole. Un sistema progressivo è altra cosa. Serve una profonda riforma fiscale, che allarghi davvero la platea alleggerendo il peso su salario e pensioni, che semplifichi, e cancelli le norme pro-elusione ed evasione, che potrebbe essere efficacemente stroncata. Un sistema in cui si pagano tasse giuste, in cui si garantiscono diritti sociali veri, in cui si crea lavoro. Con Cisl e Uilavanzeremo una proposta concreta di riforma»


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